I MOSTRI CHE NON FANNO PAURA

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Mirabilia!!!

Mostro dal latino Monstrum, ovvero prodigio, portento, colui che si mostra e nelle fiabe “meraviglia”.
“Ciò che è misterioso e  diverso incuriosisce  e allo stesso tempo spaventa”.
L’immagine del mostro nella letteratura dell’infanzia assume ruoli ambivalenti, quella del mostro come incarnazione di paure e quella del mirabilia, ovvero colui che si mostra nella sua diversità ed interagisce positivamente nella storia.

Noi ci soffermeremo su questa seconda valenza, facendo una breve riflessione sul ruolo nuovo del mostro nella letteratura per l’infanzia.

 Il tema del diverso

Sfogliando le pagine troviamo dei  mostri,  creature  a primo impatto spaventose ma che sotto sotto non sono molto diverse da noi.  Simili e diversi allo stesso tempo.
Alcuni albi illustrati utilizzano l’espediente della figura del mostro per affrontare il tema della diversità, aiutando i bambini a capire che chi sembra estraneo o alieno,  in realtà può avere le stesse paure o passioni.  Papà di Philippe Corentin e Il mostro che amava le storie di Sabine De Greef, sono due albi illustrati che mostrano un lato diverso del mostro, più simile a quello di un bambino. Nell’albo Due mostri,  invece, è tutta questione di prospettiva per l’autore McKee David. I suoi mostri infatti litigano perchè guardano da due punti di vista differenti, fino a quando si accorgono di avere ragione entrambi.

Il tema dell’esorcizzazione della paura

Si tratta insomma di mostri che non fanno più paura.  Infatti nel libro Ti mangio di Fardell Johnil timore di essere divorato è esorcizzato dal coraggio e dalla furbizia dei protagonisti, che sono appunto dei bambini. In Papà il lettore può esorcizzare la paura, perchè lo stesso mostro è spaventato per il medesimo motivo. Il drago di Sabine De Greef   ama farsi raccontare storie, passione che hanno tutti i fanciulli.  Quindi come avere paura di una creatura simile? Anche il Mostro peloso di Bichonnier Henriette, da l’opportunità di ridere di fronte a un mostro mangia bambini. Infatti,  la bambina protagonista gioca a far spiccare le buffe differenze che ci sono tra lei e la strana creatura, tanto da inventare una filastrocca coinvolgente per i bambini e destabilizzante per il mostro.
Altro esempio, raffinatamente delicato, è Il mostro che si sentiva solo di Chris Judge, che racconta l’avventura di un grosso pelosissimo mostro tutto solo e triste, che altro non vuole che trovare compagnia e amicizia.

Il tema della rielaborazione dell’aggressività

Un altro importante tema affrontato dagli albi illustrati è quello dell’aggressività e della sua rielaborazione. I bambini hanno bisogno di fare i conti con il conflitto e con l’aggressività, senza che essi vengano affrontati in chiave moralistica.  E’ necessario che siano forniti  i mezzi per rielaborare queste emozioni con l’aiuto di mediatori.  Un esempio lo troviamo  Nel Paese dei mostri selvaggi di Maurice Sendak , dove il protagonista da libero sfogo alla sua agggressività con l’aiuto di mostri giganti che lo proclamano re dell’isola.
In Che Rabbia! di Mireille D’Allancé, è la rabbia stessa che si trasforma in un mostro uscendo dal corpo di Roberto. Il mostro sarà domato una volta che il protagonista riuscirà a gestire la rabbia e a calmarsi.

Ovviamente questi sono solo pochi titoli di albi ed alcuni dei molti temi proposti nella letteratura per l’infanzia. Il nostro fine è quello di creare una mappa fruibile a chiunque voglia utilizzare l’albo illustrato, come strumento di educazione.